Proteine gliali di Alzheimer e Parkinson nel liquor

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIX – 18 giugno 2022.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Per le due più importanti patologie neurodegenerative, ossia la malattia di Alzheimer e la malattia di Parkinson, ha assunto un ruolo rilevante negli anni recenti lo studio dei prodotti della trascrizione per la comprensione dei cambiamenti cui vanno incontro le cellule dell’encefalo, per effetto dei processi che portano alla perdita irreversibile di neuroni.

La trascrittomica da singola cellula ha rivelato specifici stati di attivazione gliale associati alla patogenesi delle malattie neurodegenerative, quali appunto l’Alzheimer e il Parkinson, ma fino ad oggi non si è disposto di biomarker clinicamente rilevanti per decifrare tali stati gliali nei pazienti affetti da queste malattie ancora inguaribili. A questo scopo, Timo Eninger e colleghi hanno applicato l’analisi proteomica al fluido cefalo-rachidiano (CSF, da cerebrospinal fluid) o liquor di modelli murini delle due patologie neurodegenerative.

Lo studio ha consentito ai ricercatori di identificare una gamma di proteine gliali del CSF che in massima parte corrispondono ai cambiamenti trascrittomici. I ricercatori hanno anche verificato la possibilità di quantificare le proteine identificate nel CSF umano e di rilevarne e confermarne i cambiamenti nell’uomo, cioè nei pazienti affetti dalla demenza degenerativa e dalla patologia neuromotoria dovuta alla perdita del sistema dopaminergico nigro-striatale. L’esito positivo di queste indagini ha indotto Timo Eninger e colleghi a sostenere la candidatura delle proteine gliali da loro identificate nel CSF come marker per definire lo stadio dell’attivazione gliale in ciascun paziente con un processo neurodegenerativo in atto.

(Eninger T., et al., Signatures of glial activity can be detected in the CSF proteome. Proceedings of the National Academy of Sciences USA 119 (24) e2119804119 Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2119804119, 2022).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Cellular Neurology, Hertie Institute for Clinical Brain Research, University of Tübingen, Tübingen (Germania); German Center for Neurodegenerative Diseases, Tübingen (Germania); Neuroproteomics, School of Medicine, Klinikum Rechts der Isar, Technical University of München, Munich (Germania); Department of Neurology and Center for Neurodegenerative Diseases, Emory University, Atlanta, GA (USA).

[Edited by Marco Colonna, Washington University in St Louis School of Medicine].

Come si diceva, la trascrittomica di singole cellule ha rivelato specifici stati di attivazione gliale, riguardanti microglia e astrociti, associati ai processi patologici di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Parkinson. Tali nuove acquisizioni si ritiene possano consentire lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, ma fino allo studio di Timo Eninger e colleghi non sono stati identificati biomarker clinicamente rilevanti per individuare e stadiare in sede diagnostica questi stati gliali di attività patologica nei pazienti affetti dalle più frequenti malattie neurodegenerative dell’età avanzata. L’indagine sui fluidi corporei, e in particolare sul CSF, per verificare la presenza di proteine gliali caratteristiche di questa attivazione patologica e tali da costituire dei contrassegni univoci della condizione in atto e della sua gravità, si è basata sulla verifica dei cambiamenti registrati nel trascrittoma in stato di attività dei processi rispetto a quello associato a processi non attivi. Timo Eninger e colleghi sottolineano, infatti, che questa conoscenza potrà rivelarsi preziosa per determinare lo stadio e la fase della malattia, per definire il monitoraggio della progressione patologica, per fondare una stima prognostica e regolare la terapia, o anche per la valutazione delle risposte terapeutiche nei trials clinici.

I ricercatori si sono avvalsi di ben conosciuti e studiati modelli murini di β-amiloidosi e α-sinucleinopatia per esplorare le variazioni proteomiche correlate alle rispettive lesioni proteopatiche.

La NLC-MS (non-targeted liquid cromatography-mass spectrometry) ha rivelato che la maggioranza delle proteine che va incontro a cambiamenti legati all’età nel CSF, in entrambi i modelli sperimentali murini erano strettamente associati a microglia e astrociti. Specificamente, Timo Eninger e colleghi hanno identificato più di 20 proteine di derivazione gliale che erano accresciute nel CSF di topi anziani transgenici per β-amyloid precursor protein e α-synuclein, che ampiamente corrispondevano ai geni gliali associati alla patologia precedentemente descritti, identificati mediante trascrittomica di singole cellule.

I risultati di Timo Eninger e colleghi mostrano anche che un’accentuata diffusione è responsabile dell’aumento di varie delle proteine gliali identificate nel CSF, come esemplificato da TREM2. Da notare, che la stragrande maggioranza di queste proteine può anche essere quantificata nel CSF umano e rivelare cambiamenti nelle coorti di pazienti affetti da malattia di Alzheimer.

Il dato sperimentale che i cambiamenti del trascrittoma cellulare si traducono in corrispondenti cambiamenti delle proteine del CSF è di grande rilievo clinico, in quanto supporta l’identificazione di biomarker dei fluidi che riflettono i vari stati funzionali delle risposte gliali nelle “proteopatie cerebrali” quali l’Alzheimer e il Parkinson.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-18 giugno 2022

www.brainmindlife.org

 

 

 

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